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venerdì 3 aprile 2020

Coronavirus, secondo nuovi studi il virus si diffonde anche nell'aria

Coronavirus, secondo nuovi studi il virus si diffonde anche nell'aria | Iss: "Pericoloso negli spazi chiusi"

Protezioni facciali potrebbero essere consigliate a tutti su mezzi pubblici e posti di lavoro dove non cʼè distanza minima. Ma restano un pericolo se usate male.

Coronavirus, a Napoli ancora folla in alcuni quartieri popolari
Dopo Genova, anche a Napoli in alcuni quartieri popolari si sono verificati assembramenti di persone che vanno a fare la spesa nei mercatini con le mascherine ma senza rispettare le distanze. E' lo scenario che si è presentato nel Borgo Sant'Antonio Abate e nel rione Sanità, in controtendenza rispetto ad altri quartieri. 
Secondo nuovi studi scientifici la diffusione del coronavirus può avvenire anche attraverso l'aria, e non soltanto con il contatto. E ora anche l'Organizzazione mondiale della sanità è pronta a rivedere le sue misure guida. Lo ha fatto sapere il direttore responsabile dell'Oms, David Heymann, annunciando alla Bbc che "stiamo studiando le ultime evidenze scientifiche". Negli Usa si raccomanda l'uso di mascherine in pubblico.
La durata del virus - Mancano studi completi e ci vorranno settimane o mesi per averli ma quello che sembra molto probabile è che il virus possa resistere nell'aria molto più tempo di quello che si pensasse. A dimostrarlo empiricamente sarebbero i dati di contagio anche negli ospedali tra operatori sanitari. Il Covid-19 in aerosol, quindi non nel respiro normale ma quello prodotto dalle macchine, potrebbe rimanere attivo per molte ore. E sono proprio le rianimazioni i luoghi dove allora la stana potrebbe saturarsi di aria infetta e senza adeguate protezioni medici e infermieri sono a grandissimo rischio.

Iss frena: "Nessuna evidenza sulla circolazione nell'aria aperta" - "Non abbiamo evidenze per dire che il virus circola per aria, ma per quanto oggi sappiamo si conferma che le trasmissioni per droplet e contatto sono le principali, che veicolano le infezioni soprattutto in comunità. Per via aerea era noto in determinati contesti e con determinate procedure, soprattutto in ambito sanitario". Lo ha detto in una conferenza stampa il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Sulla circolazione del virus per aria, il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss, Gianni Rezza, ha precisato: "Al di fuori degli ambienti chiusi certamente possiamo escluderlo".


Oms pronta a cambiare le linee guida - Finora l'Oms ha sconsigliato l'uso delle mascherine per tutti. D'altronde sono un bene prezioso in questo momento ed è quindi più utile che arrivino ai sanitari piuttosto che nei supermercati. Ma coi nuovi dati sulla presenza del virus nell'aria la situazione è diversa. La mascherina potrebbe essere un'arma in più per fermare la pandemia. L'Oms potrebbe quindi tornare sui propri passi e consigliarne se non addirittura imporre l'uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro dove non si può garantire la distanza di un metro tra i lavoratori. E poi anche per i familiari che assistono un contagiato in casa. Tutti in questo caso dovrebbero indossare una mascherina.

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La distanza resta l'arma migliore - Ma è il mantenimento della distanza di un metro l'arma migliore per evitare il contagio. E tutti gli esperti su questo sono concordi. E sulle mascherine resta il dubbio dell'uso sbagliato che la gente ne fa. Molti indossandola pensano di essere al sicuro ma in realtà se il naso viene lasciato scoperto è come non indossarla. A questo si aggiungono gli occhi che restano comunque al di fuori della protezione e sono ugualmente una porta d'ingresso per il virus. Inoltre l'Oms invita le persone a imparare come le mascherine devono essere tolte: la parte esterna non va mai toccata mentre bisogna sempre e comunque lavarsi spesso le mani.

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